mercoledì 31 ottobre 2012

Desideri ...


Gli alunni del corso Intermedio hanno provato a esprimere alcuni desideri (magari alcuni ancora realizzabili) riguardo alla EOIP.
ARREDAMENTO/INSTALLAZIONI
  • Al posto di questi banchi, avremmo messo dei banchi più grandi e con cassetti 
  • Anziché quest’aula calda, avremmo preferito un'aula con l'aria condizionata 
  • Anziché dipingere le pareti di bianco, le avremmo dipinte di blu 
  • Anziché le scale avrebbero dovuto installare delle scale mobili
  • Invece della lavagna tradizionale, potrebbe essere stata installata una lavagna digitale
  • Invece di fare lezione in questa scuola, l’avrei fatta in una scuola con possibilità di parcheggio gratuito
ORARI/CALENDARIO/OFFERTA EDUCATIVA

  • Invece di avere lezioni soltanto la sera, sarebbe stato meglio anche la mattina
  • Anziché aggiungere altri 15 minuti, avremmo continuato a fare lo stesso orario
  • Invece di finire il corso il 17 maggio, avremmo preferito finirlo il 31 maggio
  • Anziché avere lezione alcuni venerdi, avremmo preferito avere tutti i venerdi liberi
  • Anziché avere lingue non ufficiali, sarebbe stato meglio averne altre di ufficiali
  • Sarebbe stato conveniente aprire la biblioteca tutti i giorni mattina e sera
  • In estate, mi sarebbe piaciuto avere corsi d'italiano in luglio

ALTRO
  • Al posto di avere un esame, mi sarebbe piaciuto non averne
  • Al posto di comprare i libri, la scuola ce li dovrebbe aver pagato
  • Anziché tornare a casa dopo la lezione, sarebbe stato una buona idea prendere una birra insieme
E voi, cosa avreste fatto, cosa sarebbe stato possibile
 per migliorare la EOIP?
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martedì 30 ottobre 2012

"Scarichi la mia musica? E io ti regalo 10 euro"


Se scarichi il nostro album, ti paghiamo. Il download digitale di “Universi piccolissimi”, il nuovo disco della band reggiana The Perris, è a pagamento, sì, ma al contrario: con il conto a carico del gruppo. Dal 19 settembre, infatti, chi si registrerà al sito scommercial.com potrà scaricare gratis l’album dei The Perris, e nello stesso momento riceverà un buono da 10 euro da spendere su iTunes o Amazon.
 



Nei giorni in cui negli Usa la corte federale del Minnesota condanna una casalinga a una multa da 220mila dollari per avere, anni fa, scaricato illegalmente 24 canzoni dalla piattaforma KaZaA, i The Perris decidono non solo di regalare la propria musica, ma addirittura di essere loro a pagare chi la vuole ascoltare. Altro che diritti d’autore: quella della band reggiana è una provocazione nei confronti di un mercato discografico che soffoca le piccole realtà, e in cui produrre un disco costa più di quel che frutta. Strategia di marketing o mossa pubblicitaria, di certo si tratta di un’iniziativa singolare. A cui i The Perris hanno dato anche un nome, “Spagamento”. CONTINUA
  • E a te, come sembra quest'iniziativa?
  • Provocazione, necessità, marketing? 
  • Conoscete qualche iniziativa simile?
 



venerdì 26 ottobre 2012

Parole, parole

Un 'altra sfida per il fine di settimana (ho preso l'idea dal BLOG EOI BILBO). Di solito pensiamo alla stagione preferita, al colore preferito, al cantante preferito, ma, qual è la vostra parola preferita in italiano? Quella che vi colpisce per il suono, per l'etimologia, per il falso o doppio significato ...
Io ne ho tante: scarabocchio, arcobaleno, andirivieni, mongolfiera, coccinella, luridume, menefreghista...

Mi dite anche voi le vostre? Potete anche spiegarne il perché.

mercoledì 24 ottobre 2012

Comprare libri online

Un altro sito utile, consigliato da Idoia:

"Cari e care, a tutti quelli che amate i libri, c'è un sito web inglese dove se ne vendono in tutte le lingue (almeno in inglese, italiano ed spagnolo),  a buon mercato e, molto importante, senza spese di spedizione anche se comprate solo un libro di cinque euro. I libri non arrivano così presto come in Amazon, possono tardare une o due settimane ma, se non avete fretta, è un sito ottimo."
 

Eccovi il link

martedì 23 ottobre 2012

La pizzica

Quando cominciai a studiare l'italiano, ormai tantissimi anni fa, le mie conoscenze musicali italiane non passavano dalla solita musica leggera, e cioè da Ramazzotti, Pausini e magari qualche classico della canzone italiana come Modugno con il suo Volare o la grande Mina.
Man mano che mi sono immersa nel mio caro universo italiano, e di conseguenza nel vasto mondo culturale che lo circonda, ho scoperto altri goielli musicali come De André, Lucio Dalla, Agricantus (gli dedicherò un altro post), Edoardo Bennato, V. Cappossella e tanti altri.


Tra questa categoria di "altri" posso includere la tarantella e in particolare la pizzica, musica tradizionale salentina (ma anche napoletana, calabrese e siciliana), scoperta recente e di certo ben affascinante e accattivante. La pizzica, e cioè, il tipo di ballo, è una danza strettamente legata al fenomeno del tarantismo. Bisogna distinguere, oltre alla pizzica "tradizionale", tra i diversi filoni dentro la pizzica salentina: il filone balcanico, con gli Opa Cupa; il filone greco, con i Ghetonia; il filone moderno, che include da una parte il reggae salentino, con I Sud Sound System, e da un'altra parte l'elettro-pizzica, con gruppi come i Nidi d'Arac, gli Officina Zoè e i Mascarimirì, "inventori" del concetto di TRADINNOVAZIONE.


La piazzica ti pizzica e ti morsica, e si addentra in tutti i pori della pelle finché non ti pervade tutto il corpo. Questa è una sensazione bella, emotiva e a volte anche ipnotica. Le note di queste melodie e i battiti dei tamburelli ti assalgono il cuore così come ti invade uno sguardo misterioso, l'odore di un bel fiore o i colori di un tramonto.
La pizzica poi, è il veicolo tramite cui ci si fa trasportare nei luoghi del sud d'Italia, con le loro tradizioni, con la loro lingua e i loro dialetti, con il loro carattere insomma.
Persone allegre, aperte, festaiole, vicine; ma anche nostalgiche, riservate, discrete, lontane.
Così come la vita a volte cupa, a volte solare; come l'esperienza, a volte vasta, a volte insufficiente; così mi risulta la musica salentina, piena di tante sfumature, così diversa quanto interessante, così rigida quanto volatile.

Buon ascolto!

lunedì 22 ottobre 2012

Verbi, che incubo!!!!!



Congiuntivo, indicativo, condizionale, semplice, composto, presente, passato, futuro.... AHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!
Vi invito a leggere due racconti del Professor Grammaticus di Gianni Rodari e così vedrete che i verbi non sono così terribili.

Il professor Grammaticus, viaggiando in treno, ascoltava la conversazione dei suoi compagni di scompartimento. Erano operai meridionali, emigrati all'estero in cerca di lavoro: erano tornati in Italia per le elezioni, poi avevano ripreso la strada del loro esilio.
Io
ho andato in Germania nel 1958 - diceva uno di loro.
Io
ho andato prima in Belgio, nelle miniere di carbone. Ma era una vita troppo dura.
Per un poco il professor
Grammaticus li stette ad ascoltare in silenzo. A guardarlo bene, però, pareva una pentola in ebollizione. Finalmente il coperchio saltò, e il professor Grammaticus esclamò, guardando severamente i suoi compagni:Ho andato! Ho andato! Ecco di nuovo il benedetto vizio di tanti italiani del Sud di usare il verbo avere al posto del verbo essere. Non vi hanno insegnato a scuola che si dice:"sono andato"?
Gli emigranti tacquero, pieni di rispetto per quel signore tanto perbene, con i capelli bianchi che gli uscivano di sotto il cappello nero.
Il verbo andare, - continuò il professor
Grammaticus, - è un verbo intransitivo, e come tale vuole l'ausiliare essere.
Gli emigranti sospirarono. Poi uno di loro tossì per farsi coraggio e disse: - Sarà come dice lei, signore. Lei deve aver studiato molto. Io ho fatto la seconda elementare, ma già allora dovevo guardare più alle pecore che ai libri. Il verbo andare sarà anche quella cosa che dice lei.
- Un verbo intransitivo.-
- Ecco, sarà un verbo intransitivo, una cosa importantissima, non discuto. Ma a me sembra un verbo triste, molto triste. Andare a cercar lavoro in casa d'altri... Lasciare la famiglia, i bambini.
Il professor
Grammaticus cominciò a balbettare, i bambini.
- Certo... Veramente... Insomma, però... Comunque si dice,
sono andato, non ho andato. Ci vuole il verbo essere: io sono, tu sei, egli è...
- Eh,- disse l'emigrante, sorridendo con gentilezza, - io sono, noi siamo!... Lo sa dove siamo noi, con tutto il verbo essere e con tutto il cuore? Siamo sempre al paese, anche se abbiamo andato in Germania e in Francia. Siamo sempre là, e là che vorremmo restare, e avere belle fabbriche per lavorare, e belle case per abitare.
E guardava il professor
Grammaticus con i suoi occhi buoni e puliti. E il professor Grammaticus aveva una gran voglia di darsi dei pugni in testa. E intanto borbottava tra sé: - Stupido! Stupido che non sono altro. Vado a cercare gli errori nei verbi... Ma gli errori più grossi sono nelle cose!
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Il professor Grammaticus, un giorno, decise di riformare la grammatica.
- Basta, – egli diceva, – con tutte queste complicazioni. Per esempio, gli aggettivi, che bisogno c’è di distinguerli in tante categorie? Facciamo due categorie sole: gli aggettivi simpatici e gli aggettivi antipatici. Aggettivi simpatici: buono, allegro, generoso, sincero, coraggioso. Aggettivi antipatici: avaro, prepotente, bugiardo, sleale, e via discorrendo. Non vi sembra giusto?
La domestica che era stata ad ascoltarlo rispose: – Giustissimo.
- Prendiamo i verbi, – continuò il professor Grammaticus. – Secondo me essi non si dividono affatto in tre coniugazioni, ma soltanto in due. Ci sono i verbi da coniugare e quelli da lasciar stare, come ad esempio: mentire, ammazzare, arricchirsi alle spalle del prossimo. Ho ragione sì o no?
- Parole d’oro, – disse la domestica. E se tutti fossero stati del parere di quella buona donna la riforma si sarebbe potuta fare in dieci minuti.

Gianni Rodari, Il libro degli errori

SE AVETE ANCORA PROBLEMI CON I VERBI, CLICCATE QUI:  VERBI ITALIANI

Elezioni 21O

Eccovi due articoli che parlano delle elezioni 
di ieri in Galizia e nei Paesi Baschi.

Sta a voi analizzare le notizie e vedere se sono fedeli o meno 
a quanto detto dai media spagnoli...


mercoledì 17 ottobre 2012

Parole straniere, pronti, via!

Mi sono buttata poco fa nel mondo delle Hot Potatoes (sì, sì, le patate calde), e non pensate che hanno a che fare con qualcosa di erotico, anzi, direi che sono piuttosto deformi e fredde. Ma nel momento in cui ci si avvicina e ci si impegna, la patata comincia a diventare un po' più armonica e colma di significato. E questa si traduce in quiz, cloze, matches e altre modalità di esercizi. E poi ci metti i colori e il disegno e quindi ci appare agli occhi un vero e proprio capolavoro.
 
Ed eccovi la dimostrazione del mio primo esercizio Hot Potatoes. Si tratta di un cloze dove si parla di una durissima giornata da paninaro. Vi va di farlo?

I forestierismi


In questi giorni abbiamo parlato un po' di forestierismi, e cioè parole straniere che sono entrate nella lingua italiana. Ho trovato un articolo molto interessante al riguardo:




Ormai sono diventati parte del linguaggio comune: quasi tutti li usiamo (spesso a sproposito), li leggiamo sui giornali, sul web e negli slogan pubblicitari. Di cosa stiamo parlando? Dei forestierismi, ovvero di quelle parole prese in prestito dalle lingue straniere (soprattutto dall’inglese) e ormai facenti parte del lessico italiano.
O meglio, ci sono alcuni di questi termini che sono entrati a pieno diritto nel nostro lessico: sono i forestierismi di necessità, ossia quelle parole straniere che servono per denominare referenti d’origine straniera in precedenza sconosciuti e perciò senza traduzione, cioè senza un sinonimo in lingua italiana. Basti pensare a parole come hot dog, juke-box, kebab, strudel, tsunami, sudoku, kamikaze, modem, browser, dribbling, pressing, jeans, marketing, rock, pop, rap, moquette, parquet, ecc…
Poi ci sono i forestierismi di lusso, CONTINUA A LEGGERE

lunedì 15 ottobre 2012

Club, laboratori e non solo (EOIP)

Cucinare, chiacchierare, scrivere, investigare, ballare, viaggiare, cantare...
Per avere più informazioni CLICCA QUI

giovedì 11 ottobre 2012

Madame Butterfly a Pamplona!

OPERA
Definizione ufficiale: composizione e rappresentazione teatrale il cui testo può essere interamente cantato o in parte parlato, con accompagnamento orchestrale.
Definizione reale: genere musicale poco amato dal pubblico in generale, considerato noioso e poco attraente.
A me piace l'opera, e non mi considero un essere bizzarro. Purtroppo è un genere assai dimenticato a lezione, quando in realtà la tradizione dell'Opera italiana è una delle più celebri della musica lirica e dell' opera nel mondo.
Vincenzo BelliniGiacomo PucciniGioachino Rossini, Gaetano DonizettiGiuseppe VerdiMozart e tanti altri. Li conoscete vero? La Traviata, La Bohéme, Le Nozze di Figaro, La Cavalleria Rusticana, Rigoletto, Il Barbiere di Siviglia, Norma... Eccovi molti dei Libretti d'opera .

L' Associazione Gayarre degli Amici dell'Opera  ci porta Madame Butterfly a Pamplona il 27 ottobre! Per avere più informazioni cliccate QUI.

E per farvi venire l'acquolina in bocca, una delle arie più famose di quest'opera, 
cantata dalla grandissima Maria Callas. Buon ascolto!


  • E a voi, vi piace l'opera? Sì, no, perché?
  • Che opera o aria vi fa venire i brividi? 
  • Cosa fareste per far avvicinare l'opera ai giovani?